Le nuove frontiere del Virtual Design

Articolo di Daniele Cremona

Sono anni di grandi cambiamenti nel mondo del design industriale e automobilistico. Negli ultimi 10 anni stiamo assistendo a numerose innovazioni che stanno cambiando il flusso di lavoro, influenzando anche il risultato stesso del progetto. Infatti, è assolutamente normale che l’evoluzione degli strumenti influenzi il design e il risultato estetico finale.

Nel 1956 la carrozzeria della Fiat 500 fu ricavata da uno stampo in legno, il che spiega tutti i limiti che hanno influenzato la concezione della forma fin dal primo schizzo.

L’avvento della modellazione tridimensionale al computer negli anni ’80 ha incredibilmente accelerato l’evoluzione stilistica delle automobili e dei prodotti industriali in generale.

Negli ultimi 10 anni, però, la crescita esponenziale delle capacità di calcolo dei computer e l’evoluzione dei dispositivi ha portato ad una straordinaria accelerazione degli strumenti a disposizione dei progettisti. Sub-D Modelling, Generative Modeling, VR Concept Modeling e VR/AR Visualization sono stati aggiunti agli strumenti di progettazione più tradizionali e, mentre hanno accelerato il processo di ideazione e realizzazione, hanno anche fortemente influenzato l’estetica dei nuovi prodotti.

Oggi, grazie alle nuove tecniche di modellazione Sub-D, è possibile produrre un modello di studio iniziale con molti più dettagli in molto meno tempo. La modellazione sub-D non è altro che la modellazione poligonale che è stata utilizzata in computer grafica per decenni (basti pensare ai primi cartoni animati degli anni ’90) ma evoluta per essere sfruttata in tutte le fasi della progettazione. Si tratta di una tecnica di modellazione per realizzare modelli ad alta risoluzione manipolando un modello ‘gabbia’ a bassa risoluzione e, via software, ottenendo come risultato un numero più o meno elevato di superfici NURBS interpretabili anche da software di ingegneria.

Grazie ai moderni sistemi di realtà virtuale e aumentata, è inoltre estremamente facile vedere l’impatto a grandezza naturale di quanto realizzato praticamente in tempo reale.

Già questo aspetto, introdotto dalle principali società di software di progettazione (Autodesk, Dassault Systems, ecc.), ci mostra quanto l’evoluzione delle tecnologie possa velocizzare il processo. Modelli 3D prodotti molto più velocemente, su cui i tecnici possono già analizzare la fattibilità (dimensioni, producibilità, resistenza, ecc.), il che non elimina la tradizionale modellazione 3D, ma la affianca aiutando a definire le forme.

L’introduzione di questo tipo di modellazione 3D sta anche consentendo lo sviluppo di ulteriori metodologie di scultura digitale. Ora è possibile, ad esempio, utilizzare visori e manipolatori VR per modellare un oggetto 3D con la modellazione Sub-D. Questa nuova tecnica, ancora limitata dagli attuali dispositivi di controllo, permette tuttavia di avere una macro-visualizzazione dei volumi e delle proporzioni delle soluzioni estetiche in un mondo virtuale a dimensione reale, senza il filtro di un monitor 2D che ne stravolge l’aspetto .

Se immaginiamo un’evoluzione dei controller che renda più intuitivo questo tipo di modellazione, possiamo vedere quanto potente possa essere questo strumento, soprattutto nelle prime fasi del processo di progettazione.

Un’altra applicazione della modellazione matematica Sub-D è combinare questa tecnica di modellazione con uno strumento di modellazione generativa (Grasshopper, Dynamo o gli strumenti CATIA dedicati, ad esempio). Questi strumenti sono nati qualche anno fa soprattutto per le esigenze di progettazione architettonica ma sono stati introdotti nel design industriale soprattutto per la creazione di pattern 3D. Con l’applicazione della modellazione generativa, un modello Sub-D può essere arricchito con superfici complesse o addirittura deformato e modificato in modo parametrico al variare delle variabili predefinite. Anche questa tecnica è in forte sviluppo ma necessita ancora di tempo per essere integrata in maniera organica nei principali software di modellazione dello stile.

Tutte queste nuove tecniche richiedono dei compromessi, in quanto non consentono, almeno per il momento, di ottenere gli stessi risultati di qualità della modellazione 3D tradizionale, ma i vantaggi sono innegabili.

Si tratta quindi di una forte evoluzione del lavoro del designer automobilistico e del designer industriale. Il progetto diventa dinamico e richiede molta competenza anche da parte dei progettisti. Oggi, infatti, un giovane designer che esce da una scuola di design deve già conoscere queste tecniche per avere maggiori probabilità di iniziare la sua carriera, sempre più centri stile e studi di design si stanno muovendo verso questi nuovi flussi di lavoro

Quello che sta accadendo è quindi una graduale perdita di importanza della fase di sketch. Lo sketch è ancora la fase più romantica del progetto, e rimane indispensabile, ma il tempo per lo sketch nel corso di un progetto di industrial design diminuirà sempre di più, sostituito dalle nuove tecnologie.

La perdita di questa immagine romantica dei designer, che con le loro penne hanno definito la forma delle auto più leggendarie e dei prodotti più iconici, è forse la cosa più triste nell’evoluzione delle tecniche di lavoro, ma il mondo oggi va troppo veloce.

Noi siamo pronti per questa nuova sfida, e tu?