IL DESIGN CAMBIERA’ IL MONDO (DI NUOVO)

Articolo di Marco Tonin

L’anno che si è appena chiuso è stato un anno di grandi stravolgimenti, che hanno investito ogni aspetto della nostra vita, ed ovviamente ciò ha riguardato anche il mondo del design.

Sono venute meno molte certezze acquisite, si sono fatti strada nuovi modelli organizzativi e nuove modalità di lavoro: quasi tutti concordano nel sostenere che, anche quando l’emergenza sarà terminata (speriamo presto!) “il mondo non sarà più quello di prima” e probabilmente ciò è vero.

Se da un lato tutto ciò causa comprensibili angosce ed incognite per il futuro, dall’altro lato il “dopo”, spesso evocato, non potrà che rimettere la capacità progettuale, il design, nuovamente al centro della scena.

E non sarà la prima volta, a ben vedere… Il mondo in cui viviamo oggi, infatti, è stato in gran parte immaginato, progettato e realizzato da architetti, designer ed ingegneri, cioè coloro che, nel loro insieme, chiamiamo “creativi”: il nostro stile di vita e di consumo, la moda, le abitazioni in cui abitiamo e i luoghi in cui lavoriamo, gli elettrodomestici che usiamo, le automobili, lo smartphone… persino il modo in cui socializziamo, è in larga parte frutto della fervida mente dei creativi.

Dall’inizio del secolo scorso, ininterrottamente fino ad oggi, architetti, designers, visionari legati in un filo invisibile che va da Gropius, Mies Van der Rohe, passando per Marco Zanuso ed Ettore Sottsass, fino ad arrivare ai nostri contemporanei Steve Jobs ed Elon Musk, hanno creato quell’universo di ambienti, oggetti, significati e relazioni con gli oggetti stessi, in cui tutti noi viviamo immersi costantemente.

Questa realtà, che tende ad apparirci come stabile, è in realtà in continua evoluzione e trasformazione, e in tal senso i travagli dell’ultimo anno hanno agito come formidabile acceleratore di processi di trasformazione che erano già in atto. La mia personale opinione è che, in questo scenario in rapido cambiamento, come è avvenuto nel passato, ma oggi più che mai, i designer sono chiamati in causa come attori privilegiati in grado di governare il cambiamento: ma per creare cosa? Quali sono le sfide per i prossimi anni?

Possiamo tentare di identificare alcuni temi fondamentali, in una sintesi forzatamente non esaustiva, con cui i designers saranno chiamati a misurarsi nei prossimi anni.

Un primo tema è la progressiva fusione tra reale e virtuale, o meglio la compresenza di diversi livelli di realtà: spostamenti virtuali senza muoversi dalla propria camera, possibilità di essere contemporaneamente in diversi luoghi, sovrapposizione sulla scena di elementi fisici, realtà virtuale, ologrammi, in una commistione sempre più indistinguibile tra materiale ed immateriale. La componente dell’esperienza, il software, diventa sempre più centrale rispetto alla componente fisica, l’hardware, che diventa sostanzialmente ininfluente. Ciò è vero già oggi, ad esempio, per il commercio al dettaglio, sempre più sbilanciato sul virtuale, ma in futuro il trend è destinato a crescere e  potrebbe riguardare nuovi modi di viaggiare, divertirsi, studiare e chissà che cos’altro.

Un secondo aspetto è l’ affermarsi di nuovi modelli di consumo basati sullo sharing, con il paradigma che si sposta da possesso del bene a fruizione del servizio: car/bike sharing, streaming internet o musicale, uffici condivisi, sono i primi esempi di questo ribaltamento di visione, destinato a espandersi e crescere sempre più nei prossimi anni. Ciò presuppone la progettazione di nuovi prodotti, pensati già in origine per la sharing economy e non ad essa adattati, ma anche la cancellazione di molte categorie di prodotti, sostituite da servizi corrispondenti (si pensi solo ai dischi/CD/DVD, ormai oggetti di modernariato). Questo tema, in settori da sempre trainanti come l’automotive, avrà effetti dirompenti, ancora tutti da esplorare e difficili persino da immaginare.

Un terzo tema è la sostenibilità, intesa in senso ambientale, ma anche sociale ed etico. L’adozione di nuovi materiali e nuove tecnologie, che favoriscano riciclo e risparmio energetico, ma ancora di più di nuovi modelli comportamentali e sociali, che realizzino un ribaltamento della visione complessiva. Stiamo assistendo ad una modifica del focus delle strategie di sostenibilità ambientale, con il passaggio dall’idea del riciclo a quella del riuso, e dal risparmio di energia al non utilizzo di energia, o addirittura a pratiche virtuose di produzione di energia. Si pensi, per fare un esempio, all’enorme dispendio di energia, tempo, trasporti, inquinamento prodotto, costi connessi all’imbottigliamento dell’acqua potabile (per quanto le bottiglie siano prodotte in materiali riciclabili). Quanto enormemente più efficiente sarebbe rendere disponibile acqua potabile, sicura e a costo zero o quasi, direttamente nei pressi delle abitazioni (ad esempio presso fontane pubbliche) da raccogliere poi in contenitori riutilizzabili? Ed infatti, sempre più istituzioni pubbliche stanno prendendo coscienza che, nel lungo periodo, il costo necessario alla costruzione delle infrastrutture necessarie, è di molto inferiore al costo sociale, ambientale e sanitario causato dall’inquinamento che si può eliminare. Se estendiamo il ragionamento, nel prossimo futuro lo stesso modello potrebbe essere applicato alla produzione e vendita di cibo (pasta, olio, cereali, riso ecc.), con nuovi format di packaging o l’abolizione del packaging stesso, ma anche ad altri settori merceologici o ad altri prodotti.

Al centro di tutte queste grandi sfide, a fianco di ingegneri, scienziati, filosofi, politici, non potrà che esserci il design: la capacità di sintetizzare competenza tecnologica, visione sociale ed emozione, di ribaltare le logiche e mettere tutto in discussione, rende il designer il protagonista perfetto per guidare il cambiamento.

Dunque la brutta notizia è che siamo al momento in grossi problemi; quella buona è che, al centro del cambiamento che ciò produrrà, ci sarà ancora una volta il design e la creatività.

Il design cambierà il mondo (di nuovo)!

Immagini:
W. Gropius – Bauhaus Masters Houses, Gropius House, Dessau (Germany)  1926
R.Piano, R.G. Rogers – Centre Pompidou, Paris (France) 1977
Boeri studio – Bosco Verticale, Milan (Italy) 2014
M. Zanuso e R. Sapper, TS 522 Radio, Brionvega, 1962
Apple iMac G3, 1998
Tesla Cybertruck, 2019
Pompeii Discovery – Virtual Tour – Pompei (Italy) 2019
ZOOX – Autonomous Robotaxi Concept – 2020
Casa dell’acqua – Public drinking water dispenser – Milano Expo (Italy) 2015
Original Unverpackt – No Packaging Store, Berlin (Germany) 2014